TeleCarega Urca Trail

Cristian 88k 5800+ 3 agosto 2018

 

3 agosto 2018 … Cristian @ Telecarega Urca Trail …
ovvero dal BaldoGarda al Carega alla come riesce

“Un’uscita montagnard in solitaria per temprare membra e mente sui lunghi percorsi!”

Di cosa si tratta?
A seguire #concept, #descrittivapercorso e #considerazioni metaboliche …
eh già, qui il #ditipo1 ce lo mettiamo sempre in mezzo!

#Telecarega Concept > [vedi link]

cronotabella con descrittiva Telecarega 2018 in solitaria 6000d+ (circa)

#descrittivapercorso … Addì 3 agosto 2018. Roadbook esaustivo per interpretare questo mio Telecarega in purezza e in solitaria, ovvero con tutti e tre i waypoint obbligatori e arrivando il più vicino possibile ai 6000d+, mantenendo però una via logica senza troppi girotondi e su e giù forzati solo per macinare d+.
Logistica e tempo a disposizione mi hanno fatto optare per la partenza da Garda (VR) e l’arrivo a Ronchi di Ala (TN), dove il giorno prima avevo posizionato strategicamente l’auto, facendo poi rientro in bici a casa (45k 300d+).
Non è la via più breve, partendo da Rivalta in Valdadige si risparmiano circa 6 km di sviluppo a parità di dislivello. Ma ho preferito la comodità di ritrovare l’auto alla fine senza affidarmi ai tempi dilatati del servizio di trasporto pubblico, oltre al piacere di partire da casa che aumenta il senso del viaggio.

Partenza in piena notte per rientrare in tarda serata, riposare e di nuovo in servizio all’alba (lasciando i clienti nel garnì in totale autogestione: sono stato sollevato dal servizio di pulizia stanze in cambio di una bottiglia di vino fresca in camera).
Temporalino notturno a raffrescare le torride e umidissime notti di questi primi giorni opprimenti di agosto.
Approccio Telecarega dalle propaggini meridionali del versante occidentale del Monte Baldo: terreno noto tra stradelli e sentieristica minore, attraversando colline coltivate, vigneti, bosco ceduo, incolto e poi la foresta di Sperane con ragnatele e ragni appiccicati ovunque. Dopo i Lumini, attacco la sentieristica baldense ufficiale via Malga Zilone e Zocchi (1300 mslm) sempre seguendo il percorso del Baldo Crossing. Pascolo cespugliato, mucche dormiglione e poi prati devastati dai raspazolle, leggi cinghiali, di cui avverto i grugniti per una buona mezzora mentre procedo solo soletto e la notte lascia spazio alle luci dell’alba.


Pista monotraccia e poi strada militare fino ai Fiori del Baldo (1850 mslm) dove imbocco il sentiero della Pastora e taglio in diagonale il declivio puntando le pozze di Valvaccara a quota 1600 circa.
Da qui sentiero natura lungopascolo fino al ripetitore e poi direttissima su prati e mugheta fino alla Vetta delle Buse (2155), oramai regno dei camosci che qui si lasciano quasi accarezzare.
Breve ridiscesa al  Passo del Camino e poi per via di cresta + var. EE fino al rifugio Telegrafo e dunque alla vetta di monte Maggiore 2200m.


Discesa fino a Avio per sentiero 652: Marocco, Acquenere, Rifugio MonteBaldo, Valle dei Mulini, sentiero Natura.
Da Avio strade interpoderali minori e arrivo a Vo’ destro per attraversare la ferrovia a Vo’ Sinitro. Grande accoglienza al bar trattoria Alla Stazione.
Un portone in lamiera sulla sinistra consente di stunnellare la ferrovia, procedendo a lato del fiume Adige, attraversando poi vigneti di Marzemino. Una strada bianca riconduce alla statale del Brennero, che attraversata in prossimità della locale cava di pietra, permette di accedere ad un vigneto seguendo il quale si arriva a una cascina.
Poi per stradello invaso dalla vegetazione e dal sottobosco ci si innesta in ripidezza al km 1 della nota salita “Sdruzzinà”.
Su betume fino al ponte del Diavolo e da qui l’impegnativo sentiero 106, per fortuna tutto in ombra, ma senza l’ombra di una fontana.
Capitello San Francesco: “Il Signore darà ordine ai suoi angeli di proteggerti ovunque tu vada”. Salt de la Pegra. Sono 1600d+ tutti d’un fiato, inventandosi qualche taglio tra boschi e bypassando la segnaletica per sbucare fuori tra Malga Coe e Revoltel e dunque raggiungere i 1765 mslm del waypoint Castelberto. Un po’ di senso dell’orientamento e scorte d’acqua sono fondamentali per trovare la via più breve e non morire di sete.
Translessinia per sentieristica senza fare lo sterrato carrabile e dunque Passo Gaibana a quota 1590. Discesa interminabile e calda nel finale lungo il sentiero arborato 110, fino al bivio del Pomer (732 mslm) , per risalire da qui l’omonimo stradello comunale che porta alla Sorgente Piccolotta (862 mlsm), sempre sgorgante acqua fresca e buonissima.


Bosco d’alto fusto a proteggere dal sole, che man mano si fa più rado al guadagnare quota in avvicinamento al gruppo del Carega.
Rifugio Pertica (1530 mslm) assolato e poi per la via normale, tra jeepabile e tagli fino alla direttissima della Teleferica, nota ai verticalatori del club sotto l’Ora, per giungere ai 2230 mslm del Rifugio Fraccaroli a gestione Baschera. Top! 18.36 in 19.50 out.
Giù per sentiero 108 via Capanna Sinel, Pala di Cherle, Casarino, La Sbarra, Motori e dunque, dopo un po’ di grigio asfalto, i Ronchi (701 mslm).
19 ore e 10 minuti. 88k circa. 5800+ da gps, ma 6000 da altimetria emanuense. 5100d-.
TeleCaregABILE e ARRUOLATO!

#considerazionimetaboliche … gestione più che soddisfacente, come dimostrano i tempi nel valore stabilito (0% sotto 70 e 82% tra 70 e 180 mg/dl), la media glicemica (141 mg/dl sulle 24 ore) e il grafico delle rilevazioni glicemiche in continuo e puntuali (strisciata). Il sensore ha sempre funzionato bene, dunque non ho effettuato controlli capillari.
Ritmo spedito, ma non da gara, quindi fabbisogno lievemente inferiore rispetto a Trans d’Havet pur con tempistiche e approccio similari (orario di partenza, distanza tra bolo cena e partenza, profilo basale, equipaggiamento etc.): poco più di 30 gr di cho pro ora mediamente, con un aumentate integrazioni nelle lunghe fasi ascensionali rispetto alle discese. A volte il tempo mi scorre via, e ritardo le integrazioni. Devo mantenere un maggior livello di concentrazione per essere preciso nel timing degli approvigionamenti. A differenza di una gara, no ristori: dunque w i rifugi e i bar aperti e amore assoluto per il proprio zaino e ogni prelibatezza in esso contenuta.

#Fabbisogno insulinico del giorno: 0,40 unità di insulina pro kg (28 ui totali) rispetto allo 0,59 standard (41 ui totali) per metabolizzare più di 700 gr di cho, più del doppio di quello che normalmente assumo giornalmente (300 gr cho die circa).

#buoncompenso: il buon compenso preesiste, attinge e sopravvive all’attività fisica. Dal grafico si evince come le curve fuori range sono tutte prima o dopo la fase sportiva, perchè magari hai tarato male il bolo, l’adrenalina che sale, il processo digestivo rallentato da troppi grassi e proteine etc etc. Questo significa, nel mio caso, che dovrei mantenere lo stesso livello di attenzione al compenso che ho durante l’attività fisica anche nelle ore restanti della giornata. Alla fine il vero beneficio dell’attività fisica non è tanto nell'”abbassare la glicemia” (sempre se è vero) come spesso si sente dire, ma nell’obbligarci a una maggior attenzione nutrizionale e terapeutica, ovvero a essere sul pezzo sempre. Non solo durante, ma soprattutto prima e dopo. Qui a volte tendiamo a rilassarci un po’, ma la predisposizione a gestire la complessità è il segreto di tutto, e sicuramente una patologia progressiva e cronica come il diabete di tipo 1 può essere annoverata tra le cose complesse di questa vita. Ma fare cose complesse non significa fare cose anormali… piaccia o non piacca!

#Basale: standard a 16 ui (equivalente a 0,66 pro ora 16 ui / 24h ) … ho fatto dei test a digiuno per valutare se la basalizzazione è giusta.
Esempio 1: correre 40 minuti (tutto in Z1 su sterrato) partendo con 74 mg/dl al risveglio. Alla fine glicemia 90 mg/dl. 0 integrazioni.
Esempio 2: Corsa di 1h30 con 400d+ al risveglio h 7.00 (95% Z1 5% Z2). Glicemia piatta 161 (ma bolo correttivo notturno h 3.00 di 2 ui dunque a 4 ore dall’inizio dell’allenamento). Glicemia fine workout 131.
Questo parrebbe significare che la mia basale è ben tarata (in multiniettiva non puoi variare la basale o stopparla del tutto), altrimenti in palese sovrabasalizzazione, a parità di condizione fisica, sarei finito in ipo dopo 20 minuti.
Ho quindi trovato un buon equilibrio tra compenso glicemico, efficienza prestazionale e apporto di cho, affidandomi ai collaudati gel Syform oltre ai grandi classici della dieta del corridore di lungo corso: birretta, coca cola, panino e o minestra al rifugio.

#Eat,Run & Basal: I maggiori apporti di carboidrati in unica soluzione sono quelli in forma di panino + bevanda (birra o radler o bibita gassata) per circa 60/70 gr di cho, che sono riuscito comunque a metabolizzare bene senza ricorrerre al bolo, in assenza di picchi iperglicemici. Questo in virtù dell’immediata ripartenza e del passo spedito. Confermo che in caso di sosta breve questa è la strategia più premiante.

#Eat & Bolus: Giunto al rifugio Fraccaroli, ultimo gpm prima del rientro all’auto, mi sono concesso una sosta più lunga. Dunque qui cambio di strategia. Tipica cena montagnard a base di minestrone e spezzatino con polenta, oltre a una birra media fresca (non è la dieta dell’atleta, ma vi assicuro che è fondamentale mangiare così per lo spirito!).
Fermo per circa un’ora e venti. Ho calcolato 100 gr di cho e dunque bolo obbligatorio considerando però un rapporto insulina/cho triplicato, dunque da 1:10 a 1:30. Pertanto 3 ui di analogo ultrarapido.
Nell’ora e tre quarti di trail residuale post cena, a parte qualche sbuffo/rigurgito nella prima mezzora, ho avuto grande efficienza fisica.
L’ultima mezz’ora ho corso di buon passo e in spinta fino ad arrivare all’auto. Glicemia finale 156 mg/dl. La lattina di chinotto che avevo nello zaino e pensavo servisse, rimasta inutilizzata e riposta nel frigo a casa, dove sono giunto, solo bevendo acqua, dopo un’ora d’auto: 240 mg/dl la glicemia rilevata.
Appena mi sono fermato, tutti i cho assimilati nella cena al rifugio, assieme a proteine e grassi del buonissimo spezzatino, sono esplosi letteralmente, nonostante il bolo “conservativo” fatto circa 4 ore prima.
Dunque ho dovuto ribolarmi, mangiare qualcosa (avevo ancora fame!) e ricorreggermi nuovamente intorno alla mezzanotte prima di addormentarmi sfinito.
Glicemia al risveglio del giorno dopo 110 mg/dl. Alle 7 al panificio, alle 7.30 tavoli pronti. Guten Morgen! Wie geht’s Ihnen?