Petite Trotte à Leon 2016 - PTL 22>28 Agosto 2016 ... Dalla preparazione alla "gara"!

PTL … la “gara”

“LA GARA CHE NON E’ UNA GARA”
Chamonix • Francia • dal 22 al 28 agosto 2016

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I Piccoli Trottatori sono …

F I N I S H E R
Chamonix, ore 12:40 … 3a posizione assoluta!*
*
Quelli che vanno forte veramente sono altri, forse alla PTL nemmeno vengono,
gli eroi sono quelli che si sono sacrificati sulle montagne per altri e più importanti motivi ….
noi siamo padri di famiglia, lavoratori, corridori di montagna
che hanno saputo regalarsi una piccola grande soddisfazione.

PTL REPORT > LA MONTAGNA INCANTATA 

 testo di Cristian Agnoli feat. I Piccoli Trottatori


La montagna è mistero … l’uomo stesso è un mistero e ogni umanità è fondata sul rispetto del mistero umano… Fate il favore di approcciare [al trail] sotto questo angolo visuale … Troverete allora che cosa sia il sapere, l’iniziazione, quel “supremo” che si va cercando … O forse no, ma almeno ci avrete provato!

Chamonix, Francia. Alle 12.40 di sabato 27 agosto 2016, dopo 123 ore, 300 km e 26000 d+ si è conclusa l’avventura del team trentino-veronese “I Piccoli Trottatori”.
Una “ballade” che ha regalato all’Italia “il podio che non c’è” nella più lunga, atipica e spietata tra le prove UTMB.
109 squadre partite, 47 arrivate. Terzo team sotto lo striscione … I Piccoli Trottatori!

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La PTL
La montagna è di tutti, ma non per tutti. Lo stesso vale per la PTL, che impone regole, conoscenze e esperienze tali da non poter essere catalogata come un “semplice trail”.
La Petite Trotte à Léon è una “passeggiatina” di circa 300 km con 26.500 metri di dislivello, ideata da Jean-Claude Marmier, noto alpinista francese scomparso un paio di anni fa.
Si tratta di una prova di endurance che si svolge in gran parte in alta montagna, roba per gente esperta, un anello attorno al Bianco che, diverso di anno in anno, percorre tracciati in gran parte sconosciuti, non battuti, ma molto spesso anche vie inedite.
I ristori non esistono. Bisogna affidarsi alle poche basi vita lungo il percorso, ad alcuni rifugi partner (si dorme gratis ma si pagano i pasti) e a quant’altro si incontra lungo il percorso. Vietata ogni forma di assistenza.
Non solo non ci sono le balise, alle volte non c’è nemmeno il sentiero. E i concorrenti, per regolamento riuniti in squadre di due o tre concorrenti, devono seguire le cartine e la traccia gps fornita dall’organizzazione. Motivo per cui è davvero bene essere esperti in materia di orientamento e abili nel trovare il passaggio laddove non segnato. Si può fare! Chi trova la via giusta passa, gli altri si devono arrendere.
Detta così, sembra una cosa spietata. E in effetti lo è!

PTL_VELOCITA X TAPPE

I Piccoli Trottatori
Francesco, Gianluca e Cristian: tre personaggi in cerca di autore, o meglio, persone “normali”, quasi senza punti per fare l’UTMB.
Trailrunner alla come riesce e alla come si può, padri di famiglia, esploratori della porta accanto, con un percorso condiviso che li ha portati a concludere questa PTL 2016.
“Tre teste e sei gambe che pensano e marciano all’unisono e in sintonia sapendo prendere sempre la decisione giusta e la via giusta” – scrivevano i tre nel dossier presentato all’organizzazione – “senza perdere di vista lucidità, sicurezza, esplorazione e comprensione dei propri limiti.
Per Francesco è la seconda volta (finisher 2014), per Gianluca un ritorno (doveva rifarsi del ritiro nel 2014). Per Cristian invece buona la prima.
I tre si conoscono da qualche anno e hanno condiviso (poche) gare e (tante) gite (GR 20, Alte Vie di quà e di là, Cavalcate dolomitiche e traversate varie).
Francesco Maistri 45 anni, mente inebriata dai fumi del Valpolicella (dove vive), poco runner, molto trail, “trottatore stratega” solo perchè sapeva che bestia fosse la PTL.
Gianluca Broseghin,40 anni, l’infiltrato trentino, montagnard di nascita e per passione, “ trottatore ingegner-navigatore” , un tutt’uno col GPS.
Cristian Agnoli, 45 anni, il gardesano avvitato al Monte Baldo, di cui conosce ogni pertugio. In sei mesi, pro-PTL, ci ha fatto 100.000 d+.
“Trottatore traduttore”, perchè ognuno sa pur far bene qualcosa. E’ anche affetto da diabete di tipo 1, ma questa è un’altra storia di cui gli affezionati lettori DNL ben sanno e qui possono approndire.

PTL_CLASSIFICA X TAPPE

5 TRAMONTI, 5 ALBE
K0 Chamonix.
Pronti-via per le vie del centro.
Ora si arrampica.
Ghiacciaio “des Bossons”, Le Aiguilles.
Massi enormi. Saltellare, senza ruzzolare.
Cielo blu, Lac Bleu.
Fuori traccia, l’omino di pietra, spingere.
Il faut avoir le pied montagnard”.
Discesa a valle. La Mer de Glace.
Il caldo avvertito, percepito e subito. Capogiri. Spossatezza. Il trottatore in crisi. Termoregolazione?
C’est la PTL!
Tutti per uno, uno per tutti.
Alleggerire lo zaino.
Resistere Resistere Resistere.
Risorgere e morire più volte.
Col de la Glière … c’est plus facile!
La PTL e l’arte della navigazione.
Mamma li turchi! Il Team Salomon “ciuccia la rotta”. Gps che?
Aiguilles Rouges. Riserva naturale. Camosci in libertà.
Alpeggi e pascoli. Din don dan!
Il primo tramonto: rifugio Moede d’Anterne. K40 4400d+.
La cotta colossale, il brodino rigeneratore, il meritato riposo.
Che casino! Nei rifugi non si dorme mai.
Sveglia, si riparte!
E’ la PTL, bellezza!
Il buio. La frescura della notte.
Al Mont Buet.
La luna e le stelle.
I venti sommitali. La montagna spettrale.
Lucio Trucco … e il suo cane. Una guida ogni 300 km.
Percorso presidiato!
La fatica che rallenta ma che non ci consuma.
La vetta è conquistata. Che lo sforzo sia con noi.
Conati di vomito.
Catene, corde fisse, roccioni, macereto, nevaio, pietraia.
Prima Alba. Il crinale incantato. Mont Cheval, Col Courbier.
Il camoscio imperiale illuminato dal sorgere del sole.
Precipitevolissimevolmente. La valle che non arriva mai.
Filiamo a gran velocità.
La notte fa selezione.
K72 d+ 6600. Base Ski Roc!
Un succulento banchetto. Birretta a colazione!
Lo sdraio più comodo del mondo.
I volontari che ci vogliono bene.
C’è chi fuma. Noi no?
Si riparte.
Col de la Balme. Sentiero comodo.
PTL, c’est plus facile!
La “canicule montagnarde”.
Le creste di Autannes. Ditose.
Agili come caprette, o quasi.
Si scende a perdifiato.
Escursionisti a spasso. Bonjour!
La salita più calda del mondo? Fenetre d’Arpette.
Elisoccorso con verricello? Sono cose che capitano … noi no, fiuuu!
Arsura. Labbra screpolate. Alito pestilenziale.
Rigoli d’acqua: bagnare testa, nuca, polsi e caviglie. Ripetere.
Una foglia di menta nella borraccia.
A valle, a valle!
Finalmente in ombra. Un po’ di neve da masticare.
Il miraggio di un ghiacciolo.
schermata-2016-09-18-alle-09-06-50  Secondo tramonto … Champex-Lac, Svizzera.
K96, 10000d+.
W il tendone e i tavoli con le panche.
Naso bruciato, doccia calda, pastasciutta buona buona, borsone, profumo di bucato, puzza da cagnone,mutande pulite, materasso, coperta di lana, zaino da rifare, cessi immacolati.
La faccia che fai quando ti guardi allo specchio.
A ninna. Tre ore di sonno pieno.
A mezzanotte e trenta suona la sveglia.
Il ruggito del Trottatore… Alla montagna, alla montagna!
Champex-Cabannes des Mille in tre ore e venti. Con il fresco della notte si viaggia.
L’interprete, il navigatore, lo stratega. I simpatici finnici.
Un piatto caldo. “Eau peutillante s’il vous plait …”
Seconda Alba. Mont Rogneux. E già si schiatta dal caldo.
Read my lips … “In-di-men-ti-ca-bi-le!”
Col des Avouillons. Tocchiamo con un dito il Grand Combin.
La passerella più bella del mondo. Corbassière
Col des Otanes. Montagna aspra e selvaggia. Ci piace!
La diga di Mavousin. Italiani mangiapasta?
Puoi dirlo!
Microciclo di sonno.
La strategia è tutto: il giorno è fatto per dormire, la notte per marciare.
C’est la PTL!
Rabbuiati nel gelido tunnel dei minatori.
Fuori, illuminati.
Passo spinta, avanzare.
Su di noi nemmeno una nuvola.
Torrenti d’acqua e l’arte della termoregolazione.
Ancora: bagnare testa, nuca, polsi e caviglie.
Passaggio in Italia. Fenetre Durand …Siamo “tre” e “tre” resteremo.
Pe-te-elle … pe-te-quoi?
Conversazione. Telefono-casa.
schermata-2016-09-18-alle-09-05-58Tramonto numero tre. Refuge Champillon.
K161 14000D+
Chitarre scordate e cori stonati: “Le bionde trecce gli occhi azzurri e poi”.
Letti a castello, rumori, puzze. Caldo soffocante, sonno disturbato.
Di nuovo in marcia. Un po’ su e poi giù, giù, giù … fuori traccia, fuori tutto. Ci siamo. Sempre sul pezzo. Gianluca, un navigatore, una certezza.
Etrouble-Col Tardiva. La salita più triste del mondo. Dritta, verticale, buia.
Una malga, un cane, una luce. Avanti, sù sù sù.
Col Tardiva. Il sole sorge dal monte. Le nuvole no.
Alba capitolo terzo.
Ripetiamo insieme, sillabando: Spet-ta-co-la-re!
Lo sguardo sperduto nel nulla ovattato. Il cielo è sempre più blu.
Urla di gioia e di forza. La nostra eco. E il nostro ego?
L’eterno abbraccio in vetta.
Gridiamo insieme: Pi-Ti-Elle!
Rifugio Fallere: buon appetito, piatto pulito … Sapori d’Italia, una sferzata di energia.
Tutto un dritto. Non sara mai ch’io mi fermi.
Le creste infinite. Fenetre, Flassin, Citrin, Serena, Fra.
L’intenso uso delle mani. Le culate. I piedi a fresco nei laghetti di montagna.
Fatiche da esploratori. Con grazia ed eleganza!
Dove passa cane, passa uomo, ma dove passano le mucche?
Fede assoluta nel navigatore.
A zonzo per cime, costoni e roccioni.
Maledetto sia tu o’ tracciatore!
We love Alberto Motta … et les benevols!
Arrivano Lucio e le “balise” … Non sono per noi, ma per quelli della notte!
Il ghiacciolo a Planaval: L’oggetto dei desideri.
A bombazza fino a Morgex. La valle che scotta.
K210, 19000 d+.
Ricongiungimento familiare. Gli amici reduci dalla TDS “bollente”. La birra in compagnia.
Concentrazione. Ragionare, mangiare, riposare!
Lo zaino da controllare, le scarpe da cambiare. Riassetto di toletta.
I bimbi giocano nel parco, i Piccoli Trottatori ronfano in palestra.
Lasagne a profusione, una birra … o due.
Francesco russa forte, Gianluca dorme come un sasso. Cristian in dormiveglia.
Quarto tramonto, tramortiti sul pavimento.
Ed è subito sera. Bisbigli, sussurri, sei sveglio? Chessifà?
Ovvio, si riparte!
Di nuovo a cercar sentieri.
Siam tre piccoli Trottator …
La via per il Monte Cormet sul sentiero che non c’è.
Discensionalità tra i paravalanghe.
Il sentiero battuto, le fontanelle di La Saxe.
La via ferrata al Mont Chetif. Un pisolino sotto il costone. W il bivacco!
Un morso al panino, un sorso della bevanda gassata per eccellenza.

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Alba la quarta: le leggendarie pareti del versante sud del Monte Bianco.
Col Checrouit. Troppe Balise ….
C’est l’UTMB!
Le creste del Mont Fortin. Spazi aperti.
Col de la Seigne … ancora un’abbraccio.
Risalita al rifugio Robert Blanc, il cubo marrone che non arriva mai.
Mute parole e sguardi d’intesa.
Catene, massi, cascatelle, pietra rossa.
Il meritato ristoro. Un rifugio tutto per noi.
Annaelle … la rifugista dagli occhi di ghiaccio.
Il Trottatore innamorato.
Un tiro di sonno prima del grande balzo per Chamonix.
Tramonto atto quinto. Col de L’Enclave.
Gente in giro. Aria di UTMB. Luci a valle.
A La Balme, ristoro insperato. Eroi per un giorno. Vive la PTL!
Le vesciche da medicare.
Foto, battute, sorrisi. Ubriachi di stanchezza.
Esplode l’Utiemmebì. Sfrecciano i top runner. Dai dai!
Noi raminghi per boschi. La notte ci avvolge. Ottenebramento del sensorio.
Chalet de Miage? Una tenda, un volontario, un tavolo, erba fradicia, una tettoia di fortuna.
Riposino per ritrovare lo slancio.
Annusiamo Chamonix. CronoPTL.
Un’ora al Col de Tricot, un’ora e tre quarti alla Baraque des Rognes.
Ci siamo ancora. Piano. Non c’è fretta. I piedi fanno male. Arrivare, arriviamo.
Quinta e ultima alba. Versante nord del Monte Bianco, di guardarti non mi stanco.
Gli alpinisti scendono, i Trottatori salgono.
Il riverbero intangibile. Alpi torreggianti e ghiacciai. Nuvole all’orizzonte? ZERO.

PTL_PASSAGGI
Giù, solo giù, fino a Chamonix.
Pensieri ed emozioni, azzannando l’ultimo panino
Il torrente da attraversare. Sicuri? Sì sì.
Lasciamoci scivolare. Balziamo sui massi. Il Griaz è guadato.
Stradelle di campagna. Tenere duro. I piedi urlano.
Merda di vacca. L’asfalto. I rumori della città.
Le vie dello shopping. I brand dell’outdoor. Applausi dai bar.
La PTL non se la fila nessuno?
Ultimo chilometro di corsa. La fatica non c’è più.
Italia, Italia, Italia … I Piccoli Trottatori …
Campane a festa, applausi, la voce di chi ti vuole bene, i bambini sulle spalle, qualche lacrimuccia. Sonore pacche sulle spalle, abbracci sentiti.
Siamo gente normale. Ci piace la montagna, dormire poco e correre a lungo.
Una PTL per tre … Tre amici, tre piccoli trottatori, Terzo posto?
SSST … La classifica non c’è. La gara che non è una gara!
Sul palco una grande famiglia, al suono delle campane.
Magri, stanchi, abbronzati, spellacchiati. Piedi gonfi, unghie nere.
K300 26000d+.
La montagna incantata?
PTL … “fare cose difficili non significa fare cose anormali”.

 

 

Schermata 2016-08-29 alle 15.30.29

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