T1 > Verona-Massenzatico (RE)
Apps&Downs atto primo.
Apps&Downs … su e giù per gli appennini.
Oggi giù, nelle basse lande tra Verona, Mantova e Reggio Emilia.
Monotona pedalata padana fino a Massenzatico (RE) con motel economico prenotato via smartphone e app booking.com.
Da gestore a utente il passo è breve.
Cielo nuvoloso, ma niente nebbia.
Rapporto agile, velocità costante … la forma e l’adattamento fisiologico alla bicicletta altro non mi consentono.
Si segnala l’attraversamento degli abitati di Vigasio, Trevenzuolo, Castelbelforte e Ghisiolo per giungere a Mantova. Passerella per il centro storico lambendo Palazzo Te’.
Poi di nuovo provincia e solitudine: Cerese di Virgilio, fiume Po’, Motteggiana, Gonzaga, Reggiolo, Novellara, Bagnolo in Piano.
100 km e 100 mt di dislivello positivo, somma dei cinque cavalcavia affrontati.
Tappa, come immaginato, senza lode, senza gloria, in avvicinamento agli Apps.
Nessun check-up della bici prima di partire a parte la pressione delle gomme e un po’ di olio fresco sulla catena.
Risultato: freno a disco posteriore inesistente, l’anteriore appena il giusto, ma con un lieve sfregamento che pregiudica la scorrevolezza della ruota anteriore.
Il cambio funziona, ma da smanettare con dolcezza onde evitare rotture di catena e guasti, specie se è il primo novembre e se si è pessimi meccanici e soprattutto senza strumenti e pezzi di ricambio al seguito.
Tutto fortunatamente fila liscio, niente di rilevante: nessun incontro, poca gente in giro, cimiteri a parte.
Pensavo di fare meno fatica: non ho forzato, mi sono alimentato regolarmente, ma sono arrivato più stanco del previsto. Perdo colpi. Pazienza.
Serata in solitudine al motel Galaxy. Unico cliente “regolare” … gli altri sono “rifugiati” ma non cenano nella sala ristorante.
T2 > Massenzatico (RE) – San Marcello Pistoiese (PT)
Apps&Downs … atto secondo
Colazione con uso sala in esclusiva. 7.28 in punto in sella!
Pianura e traffico dei “commuters” padani.
Improvviso, cartina alla mano, ma senza ricorrere al gps, passaggi tra stradelli secondari di campagna fino a raggiungere Sassuolo.
Finisce qui la fase “Downs” e inizia quella “Apps” … Sp 20 del Pellegrinetto.
Si sale verso il Castello di Montegibbio, e poi la strada prosegue tra saliscendi a volte impegnativi, almeno per me.
Montebaranzone, Varana Sassi, San Pellegrinetto, Serramazzoni. Sconosciuti paesini dell’entroterra emiliano. Le gambe non girano come vorrei per una serie di fattori concomitanti: forma scadente, bici pesante, morale non proprio alle stelle con cielo grigio deprimente.
Il sole ogni tanto fa capolino tra le nuvole. Le temperature sono accettabili e mi consentono di pedalare in calzoni corti, senza copriscarpe, alternando al bisogno manicotti e gilet antivento.
Agricoltori-eroi su trattori arano e dissodano seminativi su terreni ripidi e ostici. Uno spettacolo ammirarli compiere manovre ardite sui loro mostri d’acciaio.
Io pedalo lento e regolare sul mio cavallo di alluminio, rilanciando in pianura, alleggerendo in salita e frenando morbido in discesa.
Giungo a Pavullo nel Frignano. Qui un po’ di traffico e confusione urbana.
Poi la lunga ascesa al passo dell’Abetone rigorosamente sulla SS 12.
Di nuovo a zero traffico. Una salita lunga, con lunghi tratti di avvicinamento in falsopiano.
Poi su fino a quota 1200. Un salto di catena mentre smanetto sul cambio con caduta morbida praticamente da fermo. Sgangio rapido? Nessuna conseguenza avvertita nell’immediato.
Si riscende a quota 900 in quel di Pievepedelago e da qui 12 km fino ai 1400 de l’Abetone.
Un occhio alla strada, uno all’orario. Dovrò sfruttare tutte le ore di luce a disposizione, e non solo.
Il timido sole scompare definitivamente una volta in vetta, dove ben vestito e con protezioni antivento mi lancio in discesa. Decisamente più bello il versante toscano, sempre immerso nel bosco.
Abetone Terra del Mirtillo.
Prudenza e velocità controllata: con i freni, o meglio, con l’unico freno che mi ritrovo, meglio non lanciarsi troppo.
Una timida pioggia comincia a cadere.
Avanzo comunque tranquillo, al caldo e parzialmente asciutto fino ai 400 metri di altitudine.
Bivio della Lima per San Marcello Pistoiese. Ultimi 4 km e 200 metri di dislivello. Riparato sotto una tettoia indosso l’assetto anti pioggia ora necessario.
Riparto al buio e sotto scroscio battente con lampada frontale accesa.
Una mezzoretta pedalando di conserva fino a trovare l’albergo Giardini.
Gestore gentile mi attende. 2600 metri di dislivello in 140 km … qualche chilometro in meno del previsto, ma molti dipiù in più.
Solito protocollo: sistemazione in stanza, asciugatura panni, doccia, riposino, messaggi a chi mi vuole bene, annotazione dati, cena completa a menu fisso 15 euro bevande escluse e … a letto presto.
Il costato ora duole un po’ … la caduta si fa sentire.