Iseo Triathlon Olimpico NO-DRAFT

Marco Mangiarotti Race Report 1 luglio 2018

Triathlon Olimpico Iseo – 1 luglio 2018
“CAMPIONATO ITALIANO NO-DRAFT”

“Un Bronzo di Tipo 1”
Race Report by Marco MangiarotT1
[ndr e puntualizzazioni del presidentissimo DNL, ehm ehm]

Ennesima prova di “sostanza” per il nostro MangiarotT1.
Medaglia di Bronzo CAT M1 ai campionati italiani No-Draft sulla distanza olimpica.
Prima però una piccola introduzione: la settimana tipo di Marco e a seguire il racconto di gara.

***

La settimana tipo di un tipo 1 come MangiarotT1

Solitamente non ho un programma di allenamento rigido, lo modulo in funzione delle gare e del tipo di gara che ho in programma, del meteo, della voglia che ho di allenarmi, di come sto e, a volte, improvviso per assecondare i miei gusti del momento…in sostanza quando mi alleno mi piace divertirmi, non solo faticare, sacrificio e dolore…prima di tutto deve essere un piacere. 

Si fanno davvero i salti mortali per riuscire a tirare fuori una o due ore di qualità al giorno e sarebbe assurdo non provare piacere nel farlo. Direi che circa il 50% della motivazione che ho quando mi alleno, proviene dalla convinzione che ciò mi permetta di gestire meglio le glicemie durante la giornata, l’altra metà è il mio bisogno di agonismo arrivando preparato all’appuntamento. 

Non sono un atleta esplosivo, e oggi a quasi 43 anni probabilmente la gara più adatta alle mie caratteristiche è il mezzo Ironman, ma risulterebbe impossibile trovare il tempo per prepararlo come si deve.
Il triathlon olimpico è più accessibile, naturalmente il tempo per allenarsi non è mai abbastanza, ma son convinto che sia una distanza che si può preparare comunque molto bene con una o due ore di allenamento (di qualità) al giorno. Per questo motivo mi sono focalizzato su questa specialità. 
Con il tempo ho imparato a non esagerare nel pianificare il mio programma gare. Bruciarsi tutti i weekend per partecipare a eventi di ogni tipo, può anche essere allenante, ma decisamente stressante e non permette di recuperare, di prepararsi con gradualità, attenzione e in modo specifico, soprattutto se il weekend per problemi di lavoro è l’unico momento in cui si può lavorare su lunghi in bici o salita o particolari percorsi tecnici in MTB… 
L’ideale per me è riuscire a mettere in programma non più di una gara ogni due settimane, da fine Maggio a Ottobre con la pausa di Agosto…alla fine partecipo più o meno a 5-8 triathlon olimpici a seconda degli anni. L’importante è non avere un solo obbiettivo, è sempre possibile che quel giorno qualcosa vada storto, quindi cerco sempre di concentrarmi almeno su 3 o 4 eventi in particolare.
Detto ciò nel periodo estivo la mia settimana tipo di allenamento è orientata a mantenere una buona velocità di corsa, non appesantirsi troppo e comunque mantenere ad un buon livello tutte e tre le frazioni, dopo il lavoro fatto in inverno.
La velocità e le prestazioni che ottengo in maggio nella corsa e nel nuoto, d’estate oscillano un poco, ma direi che non migliorano fino a settembre…la bici invece è un altro discorso, è la disciplina che preferisco (soprattutto la MTB), ma d’inverno riesco ad allenarla meno, quindi, in Settembre, dopo un’estate di km e gare, solitamente vado più forte. 
Lunedì: 
Non si esagera mai: ho probabilmente passato il weekend a litigare con Barbara perchè sono sparito tutto il sabato e la domenica in giro tra le colline, anzichè tagliare il prato e sistemare quelle tremila cose che son scritte sulla lavagna del frigorifero…meglio stare in occhio…quindi, in pausa pranzo 12.45 – 13.45 un’ora di nuoto con il resto della squadra. L’allenamento del Lunedì solitamente non è mai tirato…15′ prima di entrare in acqua mi inietto 1u insulina e bevo un succo da 200ml (25g CHO). In questo modo quando rientro in ufficio la glicemia sale e scende al valore con cui sono entrato in acqua. Se non mi facessi insulina e non bevessi il succo, ho verificato che dopo mezz’ora in acqua sono spompato. Niente Ipo ma non riesco a tirare se si fanno lavori impegnativi. Terminato l’allenamento mi mangio un panino in ufficio. La sera dopo il lavoro…taglio il prato…ma solo se ho le gambe cotte dai lavori del weekend…altrimenti 30′ di circuit/interval training a corpo libero (10 esercizi tipo GBAD da 1′, ripetuti x 3 volte) . Di sicuro è un lavoro molto importante soprattutto per la corsa, da inserire una o due volte a settimana, anche comodo da fare: in un paio di metri quadrati si riesce a lavorare su quasi tutti i distretti muscolari. Non serve alcuna integrazione insulinica ne di CHO per questo lavoro, benchè le ripetizioni (soprattutto i balzi) facciano arrivare la frequenza cardiaca a valori fuori soglia…
Martedì:
Se mi sveglio…50′-60′ lipidico di corsa dalle 6.00 alle 7.00 rigorosamente a digiuno, sotto la soglia aerobica. Pranzo nuoto solito orario, solita squadra, solita insulina e succo, ma con un allenamento più tirato, forza resistente (200 forti e così via). Sera, 30′ circuit training se non l’ho fatto il giorno prima oppure capita spesso di fare 50-60km in bici da corsa a tutta con tirate fuori soglia volate etc. con alcuni miei compagni di squadra ed amici. Se vado in bici, meglio iniettarsi 1u e mangiare qualche cosa prima e o durante a seconda dei giorni: diciamo 20g CHO prima e 20g CHO durante…ma i giorni non son sempre uguali. 
Mercoledì: 
Pranzo 12.30 – 13.30 allenamento di corsa, funzionale a fare il passo gara del 10Km: ad esempio 8 fartlek da 1000 con recupero 500m e riscaldamento e defaticamento.  In questo caso è assolutamente necessario iniettarsi almeno 1u, anche 1,5-2u. Bevo circa 20g CHO, ma ogni tanto non mi alimento nemmeno…è un allenamento abbastanza breve che dura tra i 45 e i 60’…A causa del lavoro in soglia anaerobica, spesso fuorisoglia, si producono un sacco di ormoni antagonisti e la glicemia schizza in su…meglio caricarsi bene di insulina per controbilanciare questi ormoni. Per qualche ora la glicemia poi resta un po’ più alta del solito. Pranzo al termine.
Sera, dopo il lavoro, ancora circuit training oppure allenamento di nuoto oppure bici (se non l’ho fatta martedì) a seconda dei gusti e degli impegni. Il circuit training lo posso fare in casa anche dalle 20 alle 20.30, quindi molto più compatibile con gli impegni familiari…anche se…
Giovedì:
Pranzo nuoto solito orario, solita squadra, solita insulina e succo, ma con un allenamento di velocità o forza resistente.
Sera, dopo il lavoro, combinato: 30km di bici a tutta seguiti da 5km di corsa a tutta…obbiettivo record del mondo in entrambe le specialità. Per il combinato mi comporto come se uscissi in bici da corsa…1U prima con 20g CHO, e qualche g CHO solo se necessario durante l’attività…il tutto dura sempre meno di 1h.20′, non vado quasi mai in ipo anche se non mi alimento.
Venerdì:
Pranzo corsa 12km con andature senza massacrarsi troppo, oppure nuoto senza massacrarsi troppo…dipende dalle gambe dalla voglia etc.
Sera circuit training se non l’ho fatto già due volte nell’arco della settimana, oppure bici blanda se in settimana non ci sono andato ancora…oppure riposo…
Sabato:
Se è pregara nuoto 2000m con delle progressioni sui 50-100m
Altrimenti, cerco di fare un giro impegnativo in bici da corsa o MTB possibilmente con salite e livello tecnico più alto possibile, almeno 3h…
Domenica:
Gara oppure giro in bici impegnativo. 
Durante l’allenamento in bici valgono le regole delle granfondo…insulina adeguata a colazione, colazione importante ma non troppo glicemica, e tante integrazioni durante. Meglio se mi alleno con il sensore indosso oppure se provo la glicemia durante…i giorni non sono sempre uguali soprattutto nelle prime ore di questi allenamenti lunghi.
In totale fanno circa 25-40km di corsa, 10km nuoto, 200-250km di bici, 2 allenamenti di circuit training a settimana. 
Non è un volume enorme, ma cerco sempre di lavorare in qualità più che in quantità [comunque parliamo di 12/15 ore di attività sportiva a settimana, ndr]
***
Ed eccoci alla gara del 1 luglio …
ISEO FRANCIACORTA RACE REPORT
 

Iseo è una delle mie gare…forse dopo l’olimpico di Sarnico (ormai storia purtroppo) è la mia preferita…

Quest’anno come ultimamente spesso accade Iseo è stata sede dei campionati Italiani age group. 
Quando l’ho saputo, l’anno scorso, ho puntato il 1° Luglio 2018 sul calendario…la data principale della mia stagione. 
Ci sono anche gli altri olimpici certo, ma rientrare dopo due anni di stop e provare a rivincere una medaglia (nel 2014 ad Iseo ho vinto l’argento nella categoria S4), era una sfida a cui non riuscivo a sottrarmi…
Nei primi allenamenti di questa primavera ho immaginato spesso cosa avrei fatto in questa gara.
Il percorso lo conosco benissimo: credo di aver partecipato già ad almeno 4 edizioni.
Pensavo a come avrei affrontato la bicicletta, a dove avrei potuto raggiungere dopo un nuoto poco entusiasmante, i miei avversari diretti. Pensavo cosa avrei dovuto fare per staccarli: nelle ore passate in sella ho spesso percorso il tracciato a mente immaginando dove avrei attaccato, a quanto sarebbe stato bello arrivare davanti, cosa sarebbe significato per me, sognavo ad occhi aperti…la volevo proprio quella medaglia. Come Mutley con Dick Dustardly! [Mangia, sei proprio un giovanotto degli anni 80, i millenials non sanno neanche chi sono questi due: Mutley fai qualcosaaaa!, ndr]
Nei gg precedenti ero abbastanza in forma, ma temevo tanto di arrivare appesantito e scarico per via delle aspettative.
Un segnale importante mi è arrivato pochi gg prima della gara, quando ad Iseo, dopo aver provato il percorso bike (42km e 850m di dislivello), ho fatto un combinato con un 5km tirato sul lungo lago più o meno sulle strade in cui la domenica avrei corso la frazione run. Stavo benissimo… le gambe giravano, mi sentivo carico ed ho corso i 5km più o meno a 3.25/km.
Ora sapevo di valere i 3.35/km sul 10km dell’olimpico. Sapevo di essere pronto… [dopo aver letto questo passaggio, non vorrei essere in gara a battagliare con Mangiarotti, ndr]
La starting list era da paura. C’erano tutti…1300 iscritti totali, della mia categoria M1, credo 250, tutti i più forti: Cigana, Iuliano, Fedriga, Vergano, Greco, Lavelli.
Ero il 12° nel ranking di questa categoria: vista la gara e gli avversari, non credevo di valere più del 5° posto. Sarei stato soddisfatto,ma avrei voluto quella medaglia, che però dopo questa starting list mi sembrava davvero un sogno impossibile. [se non lo avete capito, qui non si tratta di arrivare sul podio alla garetta di provincia, regionale, ma di mettersi a gareggiare con il meglio del triathlon italiano, dove ci sono gli èlite e gli age groupe, e il Mangia è negli age group, e qui la categoria M1 ha un suo valore, non è come le gare con 60 iscritti e 10 categorie dove vai a premio anche se ti fermi al bar a metà, ndr]
La corsa di Mercoledì però mi aveva lasciato tanta fiducia…sapevo che in ogni caso ci avrei provato dando tutto quello che avrei potuto.  
Glicemicamente pre-gara:
Dal Giovedì mio figlio Mattia e da Sabato anche Giorgia erano ammalati con febbre discretamente alta, non so se questo abbia avuto qualche collegamento, ma da sabato in avanti ho cominciato ad avere glicemie davvero alte, ho fatto molta molta fatica a tenere bassa la glicemia. Ho dovuto fare circa il 30% in più di insulina ma senza effetti ottimali [Mangia, ti perdono perchè eri infervorato per la gara. La prossima volta, cambia la cartuccia di insulina e cambia il set. Stavi da Dio, magari il caldo ti ha un po’ spossato. Capita a chi si fa il culo dalla mattina alla sera… ma non avevi niente! Ci scommetto tutto quello che ho, ndr]
In ogni caso non mi sentivo debole, ma avrei preferito fosse tutto in regola come le settimane precedenti.
Al mattino sveglia alle 7 con le solite 6,5U. Glicemia alta circa 200.
Alle 7.30 colazione con jogurth muesli e frutta ~40g CHO + 30g CHO Toast al prosciutto
Alle 9.00 mi son messo in viaggio, alle 10 ero diretto verso la zona cambio. Glicemia alta 250. Faccio 2U
Alle 10.30 la glicemia comincia a calare, mi faccio altre 3U e mangio mezzo panino al prosciutto 20g CHO. Glicemia 180
Alle 11.30 glicemia ancora a 180.
Avevo deciso che anche questa gara l’avrei corsa senza microinfusore [ricordiamo ai lettori, che togliere il micro, non significa rimanere senza insulina, se ti fai un bolo appena prima di toglierlo, l’insulina resta in circolo per 3-4 ore a seconda delle unità. Tenere il micro addosso, e mettere la velocità a 0,01 equivale ad avere molto meno insulina a bordo del Mangiarotti che lascia il micro alla moglie, Santa Moglie e sante tutte le mogli degli sportivi, triathleti in particolare, ndr]
Dovevo tirare troppo per perdere del tempo a trabattare con i vari pulsantini del nuovo microinfusore, anche solo per leggere il valore di glicemia. Poi il nuoto era senza muta e solo con il body, il microinfusore diventa davvero scomodo da portare in acqua…così ho preferito farne a meno [Mangia, mi piace questa cosa. Tu che porti il micro lo togli in gara. E poi tutta la letteratura dello sport e diabete a scrivere che il micro è il miglior strumento per gli atleti. Non lo nego, ma dovrebbero meglio argomentare. Adesso io che sono in multiniettiva, metterò il micro però solo in attività fisica, per contrappasso, ndr]
Avrei fatto un bolo pregara, panino con proteine e poi durante la gara (tempo previsto 2h.20-25′) sarei andato a sensazione ed esperienza.
Purtroppo le glicemie alte hanno complicato la strategia…ma son rimasto con il mio programma.
Alle 11.45 glicemia in calo, bevo 20g CHO 150ml di succo e mi faccio 1U… [braccino, hai avuto il braccino, Mangia … e dovevi cambiare il set … ndr]
Alle 12.15 comincia la gara glicemia torna a salire ancora a 180
Alle 12.40 tocca alla mia batteria, glicemia a 250…fortuna che nuoto…con tutta l’insulina che mi son fatto, la glicemia andrà pure giù prima o poi. Mi girano le palle, ma smetto di pensarci, adesso si comincia…
Gara:
Cerco di partire forte, ma capisco che non è giornata, non mi sembra di nuotare male, ma gli altri vanno di più: finalmente trovo un passo decente ed esco dall’acqua credo nei primi 15 ma probabilmente 2′ troppo lento rispetto alle mie aspettative.
La frazione bike è No-draft [senza scia, ndr]: la prima parte è abbastanza semplice, piatta. 20km da fare a tutta in posizione, su un tracciato nervoso, con curve rotonde dossi, si attraversano tanti paesini.
A me piace un sacco perchè oltre a spingere bisogna guidare un pochino.
Recupero in questo tratto forse 4 o 5 posizioni, finchè comincia la prima salita.
Circa 7-8% di pendenza per 6km, cerco di dare tutto e probabilmente recupero altre 5 posizioni.
A 12km dalla fine c’è l’ultimo breve tratto in salita: 4-5% per forse 4km.
A circa metà salita sorpasso Vergano [tenete bene a mente questo nome, lo sentirete spesso da qui in poi … ndr]
Non so di essere il 4°, ma spingo come se stessi combattendo per l’oro.
Sto usando il 53, devo provare a dare tutto per combinare qualche cosa di buono, quelli che stanno davanti a piedi sono più forti di me. Mi accorgo che Vergano [2a citazione,ndr] cerca di rispondere, dò tutto e guadagno forse 20″ in un paio di km.
Scollino e restano 8km di discesa con tornanti e curve, discesa facile, ma dipende come la si fa.
Spingo più forte che posso, mi diverto tantissimo però, preoccupante, considerato cosa ho combinato in moto 2 anni fa.
Ma non ci penso e mi diverto: la mia bicicletta oggi mi sembra incollata all’asfalto!
Arrivo alla zona cambio e parto deciso per la frazione run: sento le gambe indurite ma i piedi spingono.
Dopo poco passa.
Arrivo al primo giro di boa e mi accorgo di avere circa 200m di vantaggio su Vergano [3a citazione, ndr].
Lo vedo arrivare come un missile, mi fa quasi paura quanto va forte.
Mi dico che devo dare tutto e faccio a tutta il primo giro dei tre previsti.
Mi aspetto di essere sorpassato da V. [anche se abbreviato è la 4a cit., ndr] da un momento all’altro, ma passo di nuovo al giro di boa e stavolta è più vicino, mi avrà mangiato 50m.
Mi da una carica enorme…non riesce a prendermi! Sto correndo forte allora!
Non ho riferimenti: non mi piace averli in gara.
Se non il fatto che nessuno mi sorpassa e Vergano [5a citazione, ndr] non mi prende.
Mi dico che però altri due giri a quel ritmo non posso tenerli, così faccio il secondo appena più lento…non so bene come mi sia regolato.
Penso: se Vergano [e siamo a 6, ndr] mi prende, provo a stare con lui e l’ultimo giro dò tutto. E se non mi prende…
E’ una sensazione strana, perchè sento che non posso reggere questo ritmo, però allo stesso tempo non voglio mollare.
Mi dico che una occasione simile non mi ricapita più e che non voglio pentirmi per non averci provato.
Dentro di me non ci credo. Ma ci voglio provare lo stesso.
E dò tutto quello che ho: ancora prima di finire il secondo giro son ritornato a tirare a manetta.
Tutto…non riesco ad usare la testa.
Arrivo al giro di boa e V. [ 7a cit, ndr] non mi ha ancora preso!
Ho meno di 100m di vantaggio, e sto spingendo davvero più forte che posso. Fa caldo ma non lo sento.. So bene che se io corro 3.35, per prendermi bisogna che lui [ogni riferimento a Vergano è puramente voluto, quindi 8a cit. con l’aggravante del sottinteso, ndr] corra a 3.25 e non è facile.
Spingo come posso, cerco di limare le curve, i sorpassi, arrivo all’ultimo km senza mai essermi girato indietro per tutta la frazione.
Spingo ancora…e lo batto [9a cit. la seconda in sottinteso, ndr] per 20″.
Grandissima battaglia! Chiudo la frazione in 36′, credo una delle mie migliori frazioni run di sempre…
Vergano [10a cit., ndr] ha guadagnato circa 30″…ma non mi ha preso!
Son contentissimo… non so ancora come mi sono classificato, son certo di non essere a medaglia, perchè sicuramente Fedriga, Cigana, Iuliano devono essere avanti e non li ho mai visti ne incrociati. E poi chissà chi altro …
Con tutte le categorie in corsa contemporaneamente, nei 3,5km del singolo giro run, ci saranno  stati anche 800-1000 atleti contemporaneamente, in batterie differenti.
Un gran casino! Impossibile capire la propria posizione durante la gara…
Vergano [11a cit.,ndr] si congratula con me [vediamo dopo che legge il report … ndr]: davvero una battaglia stupenda, naturalmente stupenda per me, meno per lui [ancora il riferimento velato a Vergano, questo lui è ancora più irritante. Mi irrito io che non sono lui, 12a cit. ndr], ma le gare son queste.
E questo sport è bellissimo quando ti dà così tanto e gare così emozionanti dove lo sforzo dell’avversario [ti riferisci a Vergano, 13a citazione, o era impersonale? ndr] ti porta a dare il 200%… stupendo!
Pacche sulle spalle e cinque scambiati con gli amici ed avversari di gara, poi mi ritrovo a parlare con Iuliano, che come al solito mi ha dato qualche minuto.
Scambiamo due battute su che fine io abbia fatto negli ultimi due anni:  poi mi spiega che per la classifica dei campionati Italiani, Cigana è escluso perchè iscritto come Elite.
Faccio due conti, Iuliano primo, poi mi accerto con Fedriga della sua posizione e di chi altro possa esserci tra me e lui… [di certo non Vergano, giusto?, ndr].
Il terzo sono io…ho vinto il bronzo!!!!  E Fedriga era li davanti a circa 50″… [… no dai, non volevi mica sverniciare anche Fedriga nominandolo 13 volte, ndr]
Non ci credo… ci sono riuscito!
Analizzando la classifica scopro di essere andato a parità di condizioni, periodo dell’anno e percorso (tutto identico) 2′ più veloce che nel 2014, quando vinsi l’argento…ed avevo 4 anni in meno! E l’incidente? Acqua passata!
E’ davvero bello scoprire che il podio del 2018 della categoria M1 è praticamente lo stesso podio della categoria S4 del 2014.
Primo arrivò sempre Iuliano, secondo sarebbe arrivato Fedriga se non fosse caduto nella frazione in bici, quindi Io, Vergano dietro (ma quell’anno ricordo che ebbe problemi con la bici da chrono, per lui non ottimale su questo tracciato) [però lo hai citato per la 14a volta, ribadendo che lo avevi già battuto, anche se hai precisato le ragioni. TEMO CHE ALLA PROSSIMA GARA VERGANO TI DARA’ BATTAGLIA! ndr]
Glicemicamente gara e post gara:
C’è poco da dire… durante la gara solo acqua. Zero integrazioni. Sinceramente con una battaglia così non ci ho nemmeno pensato. Soprattutto vedendo 250 di glicemia prima di entrare in acqua, sapevo per esperienza che non avrei avuto bisogno di integrare [non per la glicemia alta però Marco, ma perchè sei talmente efficiente che con quello che hai preso tra colazione e rompidigiuno stavi a posto, ma 20/30 gr di cho pro ora male non ti avrebbero fatto. Ma dovevi metterti più insulina a bordo per trovare il giusto compromesso tra compenso glicemico e apporto di cho, ndr]
Ed è stato così: una volta riattaccato il microinfusore dopo il traguardo, il micro scarica il tracciato della glicemia…
E’ scesa quasi subito a 180 dopo il nuoto, per poi stabilizzarsi a 180-200 durante tutta la gara e chiudere in leggera salita a 220 durante la run… disidratazione, ormoni antagonisti etc. [ma uno come te può massimizzare la performance, battere Vergano, questa citazione, la 15a è mia, e tenere trend glicemici più adeguati, a parità di sicurezza, serenità e prestazione, ndr]
Complessivamente viste le premesse neanche male…
Comunque faccio subito 3U, bevo tanta acqua, vado subito a fare la doccia e reintegro CHO etc. soltanto dopo 30-45′ quando vedo la glicemia tornare a scendere.
Il micro in queste fasi aiuta molto, la possibilità di farsi svariati boli di correzione e di avere riscontro immediato con l’andamento delle glicemie dato dal sensore è un grande vantaggio.
Ma se non è giornata e le glicemie schizzano… c’è poco da fare!
Stranamente nelle ore successive non scende come capita solitamente, ed anche il gg dopo non è piatta come al solito nei dopo gara…secondo me i bambini mi hanno attaccato qualche cosa…ma difficile esserne certo.
Per sicurezza il gg dopo cambio insulina, e butto tutta la scatola…anche quella può essere la causa [ribadisco che secondo me questo dovevi farlo domenica mattina o addirittura sabato. Quindi qualcosa da fare c’era. Ma va bene così. “I bambini mi hanno attaccato qualche cosa…” anch’io dico sempre così quando mi sento un po’ tappeto persiano. Ma poi la febbre non ce l’ho mai, però io non vinco il bronzo agli italiani no draf, ndr]. 
Resto sfinito…ma le cose importanti [considero questa la 15a citazione, perchè la cosa importante era battere Vergano, altro che Bronzo!, ndr] hanno sempre un prezzo elevato!