IRONMAN 70.3 MALLORCA 2017 • 13 maggio
UNA GARA TUTTA IN DISCESA!!!
(dipende da che punto di vista ;-))
Racereport by Simone Sciorty Sciortino, Roma, #ditipo1
GIORNI PRECEDENTI LA GARA:
Ironman 70.3 Palma di Mallorca, solo a scriverlo o pronunciarlo mi vengono i brividi, ovviamente non per la paura ma per le emozioni immense provate non appena attraversato il classico tappeto rosso e arco tipico delle gare afferenti il circuito Ironman.
Arrivo a Mallorca carico come non mai, nel corso del 2017 ho avuto modo di testarmi e allenarmi a tal punto da non temere minimamente la distanza (best woman 10 km in 36’37- mezza maratona in 1h21’41” – maratona di Roma in 3h 06’ – combinati 3h bike – 10/15 di corsa a ritmo 4’20’’).
[Oltre alla fondamentale partecipazione al Camp Diabetenoliits DMC Trail del 3-5 febbraio 2017 dove ho capito che non sono solo, che questi non sono “sòle” e che DNL c’è, sti cazzi! ndr]
Siamo arrivati giovedì sera ad Alcudia (località stupenda dove si è svolta la gara), in modo tale da esser pronti il venerdì mattina a ritirare la bici e fare un giretto di ricognizione in quanto la gara è prevista per sabato 13/05. Come non detto venerdì mattina dopo aver noleggiato la bici ci avventuriamo per il famoso giro di ricognizione ma dopo esserci persi più volte e fermati più volte per foto e selfie decidiamo di lasciar perdere ed andare a mangiare qualcosa di buono che è meglio!
Purtroppo, nonostante la bici fosse qualitativamente migliore alla mia personale, non sono riuscito a trovare una perfetta posizione ed ho dovuto adattarmi ad una soluzione che a sensazione si avvicinava alla mia posizione ideale. Di una cosa sono certo: la prossima trasferta porterò la mia bici.
Venerdì sera, per cena ho pensato di mangiare un riso in bianco e olio, l’ho solo pensato perché seduti a tavola ordiniamo un mega piatto tipico di pesce e riso di cui non ricordo il nome ma ricordo la crema a base di aglio che mi è stata vicina sia a nuoto che in bici sino al 70° km J.
Vado a letto, senza aver minimamente digerito, mettendo la sveglia alle 5.30, la partenza è prevista per le ore 8.15.
GIORNO DELLA GARA:
alzataccia alle 5.30, la glicemia segna 220. Poiché dovevo andare in ZC a mettere le borracce e fare un ultimo ceck alla bici, decido di fare il bolo di 3U per 40 CHO e vado in ZC portandomi dietro il cibo da assumere.
Ho adottato questa soluzione in quanto spesso, prima di una gara, l’adrenalina inibisce totalmente o quasi l’effetto dell’insulina ed avendo con me il sensore non temevo Ipoglicemie improvvise avendo costantemente la situazione sotto controllo. Di fatti durante il controllo bici, il sensore inizia ad indicare un trend in discesa e decido di mangiare una banana ed una barretta pre- sport per un totale di 35 CHO.
Tornato a casa per indossare la muta ed uscire, eseguo un ultimo controllo capillare che segna 158. Essendo prossimo alla partenza (circa 1 ora) ed al posizionamento in griglia, decido di assumere 30 CHO di pane e marmellata (per un totale di 65 CHO, leggermente in più ai 40 previsti inizialmente).
Indossata la muta, scendo di casa e qui la prima “Shortinata”, mi accorgo di avere con me il sensore dexcom g4 e non sapendo se fosse impermeabile o meno ho pregato lo staff dell’organizzazione di farmi entrare in ZC e posizionarlo sulla bici. Per fortuna non hanno opposto resistenza! J Il microinfusore su consiglio del Presidentissimo [DNL, ndr] lo lascio attaccato e lo imposto al 10% non appena entrato nella griglia di partenza. Premesso che gli allenamenti a nuoto li ho sempre fatti staccando il micro, questa volta ho seguito il consiglio del Presidentissimo per un triplice motivo:
- Se è una cazzata so con chi prendermela;
- Cosa vuoi che sia un 10% della mia basale 0,45u/h
- Appena esco dal nuoto, tolta la muta devo solo pensare a prendere la bici e pedalare
GRIGLIA DI PARTENZA:
Essendoci la start list, in base al tempo fatto sui 1900 in vasca (31’) mi posiziono onestamente in quella da 30’ a 35’. L’emozione sale al sentire il suono che ogni 5 secondi danno per far partire i vari atleti, finalmente arriva il mio turno, si parte! La frazione nuoto iniziale va molto bene, alla prima boa arriva la seconda “Shortinata”: vuoi un po’ per seguire il tizio davanti vuoi un po’ gli occhiali graffiati che non mi facevano vedere nulla, sbaglio traiettoria e miro per la spiaggia sino a quando un tizio su un battello col remo mi indica tutto il gruppo di atleti che stava facendo la corretta traiettoria J. Non male, piano piano cerco di accodarmi al gruppone ed essendo nella seconda parte della frazione nuoto cerco di forzare per recuperare il tempo perso. Esco dall’acqua in 33’ con un passo di 1.36/100m avendo fatto circa 2100 metri ovvero 200 m in più del previsto.
In ZC me la prendo comoda per posare muta, occhialini cuffia ed indossare scarpe, casco ed occhiali e bere un sorso di bevanda Etich per recupero.
In bici inizio a pedalare abbastanza forte il primo tratto pianeggiante di 10 km a circa 36 km/h di media, il sensore inzia a dare segnali ed indica un valore di 225. Poiché il percorso bike prevede dal 20° km in poi una salita di circa 10 km decido di assumere intanto una barretta che sicuramente mi ritroverò a livello energetico in salita.
Iniziata la salita il sensore si attesta intorno ai 200. Dovendo integrare decido di, annullamere il basale al 10% e portalo al 40 % e fare un bolo di 0,65 per assumere un carbosprint. Perché 0,65? Non è ho idea ho usato la famosa strategia “adminkiam”. In fondo in fondo la verità è che avendo un’elevata sensibilità insulinica, e trovandomi sotto sforzo, ho deciso di tenermi sotto l’unità ritenendo 0,65 sufficiente sia per correggere il 200 di glicemia sia coprire anche l’assunzione del carbosprint.
Tornando alla gara, il percorso bike spettacolare: paesaggio stupendo e grazie alla scarsa velocità di ascesa ho potuto apprezzare il tutto metro dopo metro. Finita la salita è arrivata la parte che a me piace tanto: DISCESONE J mi butto giù in picchiata e recupero veramente tante posizioni, peccato che dura poco e mi ritrovo subito nel piattone di 50 km finale (l’integrazione è stata regolare ad intervalli di circa 30’ assumevo una barretta o un carbosprint). Concludo la bici in 2h 58’ quasi 30 km/h di media (non male per chi come me da dicembre al giorno della gara ha fatto in media 50 km a settimana di bici).
Arrivo in ZC con gambe abbastanza massacrate dalla frazione bici, inutile dire che non avendo fatto scia (come tanti altri concorrenti e dico tanti!) ho accusato muscolarmente sia la salita che la discesa dove ad ogni tornante effettuavo dei veri e propri rilanci. Mi scappa la pipi, dunque approfitto dei bagni chimici presenti in ZC per fare il bisogno e nel frattempo modificare la basale dal 40% al 20%.
Ore 12:00, temperatura 32°: Inizia la mezza maratona, in allenamento ho sempre tenuto il passo di 4’15’/4’20’’’ dopo 3 h di bici, dunque il primo km lo faccio a 4’30, il secondo vado sui 5’/km e noto sin da subito una sensazione di mancanza di forza, il fiato c’è ma le gambe non riescono a fare quello che solitamente hanno fatto. Ho capito che la gara sarebbe stata quella fino alla fine. Ho messo il pilota automatico in quanto a 4’55’’/km faccio solitamente il defaticamento, ho integrato con ½ carbosprint ogni 4/5 km e niente, ho goduto di tutti gli applausi e lo spettacolo del pubblico che ti incitava e bagnava con l’acqua per darti un po’ di rinfresco.
Termino la gara in 5h 24’ 53’’ ed appena tagliato il traguardo pensando a quello che ho fatto per arrivare lì e concludere bene la gara, sarà stata l’insolazione ma ammetto di aver versato qualche lacrimuccia J.Dopodiché, ci pensavo già dalla frazione di bici: BIRRAAAAAA!|