Tre Gare in Un Report … La Franci Sky Runner!
Testo di Francesca Zini, type 1 dabee, 28 anni, Vicenza
[Ndr e predicozzi by Presidentissimo DNL]
Francesca ZINI [d’ora in poi La Franci, ndr] ci invia il report di tre skyrace o assimilabili disputate tra fine aprile e metà giugno. Buona lettura!
LA FRANCI ID
Città: Vicenza
Età: 28
Ditipo1 dal 2007
Ultima a1C: 7.3
Peso: 64
Altezza: 170
Terapia: penne
Basale: detemir
Prandiale: lispro
***
Ma quanto era k non scrivevo un report?
O meglio da quanto non mettevo un pettorale??
Già perché il 2017 è stato l’anno della bici con il famoso giro della Sicilia mentre la prima parte del 2018 è stata dedicata allo scialpinismo data l’abbondanza di neve.
È forse anche x ho accumulato dislivello con gli sci che decido di mettere in programma tre gare di trail da aprile a giugno quando poi ritornerò con la bici, il caldo mi toglie la voglia di correre.
Per il primo anno decido di fare le cose per bene un po’ perché voglio capire una volta per tutte se il motore c’è e un po’ xk voglio evitare le tendiniti e traumi vari k mi procuro con l’allenamento fai da te, o meglio a cazzo proprio.
Mi affido all’allenatore della squadra di cui faccio parte e insieme decidiamo che la priorità è migliorare la tecnica di corsa e sgroppare il motore.
Quindi per 3 mesi, 2 allenamenti in pista di qualità, un progressivo (che ho saltato spesso) e un collinare di 2h alla domenica.
#DUE ROCCHE TRAIL • 25 APRILE 2018
La prima gara, la Due rocche trail, dicono una delle più belle corsa trail del Veneto me la voglio prendere come una prova generale. Di questa vi voglio solo dire che sono arrivata a questa gara il 25 aprile preparata. Ho studiato il percorso, un bel collinare di 21km con 1000d+ e ho deciso la tecnica di integrazione in base alla conformazione del percorso e ai tempi che prevedo di fare.
Il giorno della gara è un caldo allucinante, glicemia al risveglio 134 colazione the con due fette di toast 6 mandorle e 80gr di yogurt greco (bolo? A che ora? ndr), levemir invariata a 17u. Glicemia alla partenza (h 9 evinciamo dal programma ndr): perfetta 120, dopo 50 minuti e primi 7km glicemia a 140, prendo gel da 25cho named, corro e non mi fermo mai lungo il percorso che offre saliscendi sui quali (udite udite) riesco sempre a correre.
Ristori successivi al 9km e 16km tre zollette zucchero, e un pezzo di cioccolata con frutta secca circa 20cho ciascuno, glicemie costanti tra 140-160, ultimi 200m di dislivello e ultimi 5k un gel da 17cho come previsto. Arrivo in sparata dopo un km di pianoro dove recupero 7 o 8 posizioni, allo stop glicemia 246.
Il Garmin dice 2h45min, volevo arrivare a 2h e mezza ma non ce l’ho fatta.
Ho sempre cercato di non superare la soglia dei 175bpm e difatti il Garmin conferma: l’82% della gara l’ho fatta in zona 4 tra 154-175 battiti. (come individui le zone, hai fatto test Vo2 max, lattato con verifiche in pista, ogni quanto le ripeti?, ndr)
Nel complesso sono soddisfatta della gestione delle risorse e alla condizione fisica generale.
Mi sento che avrei potuto azzardare un po’ di più e alla fine mi son detta: come già finita??
Non sarò mai una runner di razza ma arrivare superando certi uomini che fanno tanto i gradassi…belli miei sono soddisfazioni!
#LA VELENOSA • 20 MAGGIO 2018
Squadra che vince non si cambia: dopo due settimane sono di nuovo in griglia.
Location Bolzano Belluno, gara la Velenosa 14k 1000d+ un trail a detta dei più, nervoso come una serpe. Dopo la Due Rocche ho smesso di correre per una perdita di sensibilità alle dita di alluce del piede, come già accaduto. Quindi non vi dico le paranoie dei giorni prima.
Dovevo fare altri due allenamenti in pista ma rischio di peggiorare la situazione. Il mio fisioterapista mi consola: per la mia conformazione fisica e lo sport prescelto ho due soluzioni: fare l’abbonamento da lui o cambiare sport. “Tu fai il tuo mestiere k al resto ci penso io.
“E fino al giorno della partenza rifletto su quanto detto…indubbiamente ha ragione ma mi piace troppo l’ambiente del trail, la compagnia, lo sterrato e il bosco…il bitume può aspettare. Fottersene sempre, mollare mai. [… però … ndr]
Dunque parto con un gruppo di amici verso Belluno il sabato 19 maggio giusto il tempo per una cenetta con petto di pollo e insalata, 20cho di pane, low carbo loading, basale invariata e via a nanna.
Sveglia alle 7 con un 160 incoraggiante!
5u e la colazione come da rito descritto sopra ˆ[quindi 2 fette di toast, 6 mandorle e 80 gr di yogurt greco, dunque sì e no 40 gr di cho, anche se bisognerebbe pesare il pane e specificare cho da tabella nutrizionale dello yogurt, ndr]. La gara parte alle 10 [un’ora più tardi rispetto alla Due Rocche, ma non sappiamo se alla Due Rocche ti sei alzata alle 7 o prima e se il pane era lo stesso e pure lo yogurt, ma dovremmo desumere di sì, ndr] e sono indecisa se portarmi la penna o no per correggere eventuale iper. Ma devo farlo prima. Alle 9 ho un bel picco da 280 e mi sparo una unità [dimmi te cosa ti fa una unità se per 40 gr di cho te ne fai 5 di bolo ….] e me ne vado alla partenza.
Mo vediamo che succede.
Sparo e parte l’esercito dei mille: prima salita dopo il 2 km di asfalto, progredisce dapprima leggera poi su a vertical interrotta ogni 150 mt di dislivello da un tratto corribile piatto lungo un centinaio di metri. Continua così tutta la prima parte di gara fino allo scollino, prima del quale integro con il named da 17cho.
Non ho buone sensazioni mi sembra di essere fiacca per questo lo butto giù, chissà che mi dia coraggio.
Sono già al punto più alto dopo 400mt di salita meno di un’ora, da qui in poi comincia la discesa a tratti tecnica, insidiosa, fangosa ma riesco a esprimermi meglio di quanto penso.
Il percorso serpeggia qua e là nei boschi, le discese interrotte da 100mt d+ di salita spaccagambe, poi giù di nuovo dentro canyon scavati nella roccia attraversando ristori only water please!.
Next big step l’ultima salita tra il 9 e 10km che anticipo calandomi un altro gel da 17cho, il tutto badate bene senza sapere quanto cazzo di glicemia ho!
Veramente velenosi gli ultimi 200mt d+ in salita, su scalini a passo lungo piuttosto irregolari che non sai mai come prenderli. Mancano pochi km tutti in giù, anzi a dire la verità si perde così tanto dislivello che per tagliare il traguardo siamo costretti a fare l’ultimo km in salita e come se non bastasse una ultima rampa di 50 scalini fino alla finish line.
Negli ultimi metri riguadagno due-tre posizioni, il tizio con la canottiera arancio fluo da dietro proprio non si può guardare quindi apro il gas e arrivati pari pari all’ultimo scalino il suo chip suona prima del mio…maledetto ce l’ha fatta!
Concludo la gara dietro a tutti i miei amici partecipanti ma non di molto, per me comunque sempre un buon risultato. [quanto è durata la gara, vabbè andiamo a guardare la classifica. … ci hai impiegato 1h55 … ovvero la prova è durata 50 minuti meno rispetto alla precedente]
Tranne quello del grafico glicemico: tutta la gara ha registrato valori tra 300 e 350, togliendo anche quel 15 percento di errore comunque attorno ai 290. Troppo!
Anche qui frequenza cardiaca al 85% in zona 4 e il rimanente in zona 5. Fuori dai gangheri [permettimi di dubitare sulla affidabilità delle tue soglie… impossibile correre 1h55, e ancor più 2h45 come la precedente gara, in soglia 4 e 5 …. Soglia 4 è quella di un 10 mila a tutta, soglia 5 di uno sforzo massimale di qualche minuto tipo test massimale … ti consiglio di verificare il protocollo del test con cui hai determinato le zone, anche se ho il sospetto che siano le classiche soglie fatte con le formulette… ma ai camp DNL di approfondimento cui hai partecipato ne abbiamo trattato largamente, ndr]
Come sia possibile che la gara descritta prima sopra sia stata gestita meglio anche a parità di strategia, solo le alte cariche DNL me lo sapranno dire [non chiederci troppo, Franci, ndr]
Uno a uno palla al centro: vi aspetto al calcio di rigore alla LedroSkyrace, si deciderà se sono una diabetica [#ditipo1] da champions o da trofeo prosciutti [cèmpions chè?, Franci, i campioni vanno come missili, noi siamo modestissimi operai della fatica ndr]...sulle mie abilità da trailrunner invece ne abbiamo già discusso..!🤪
#LEDRO SKYRACE • 10 GIUGNO 2018
Ed eccomi qui a chiudere la tripletta con la storia della ledro skyrace.
La mia prima sky, 19km 1600d+ lungo il magnifico senter delle Greste, una dorsale che sovrasta il lago di Ledro. Ci sarà da divertirsi a scorrazzare su quei monti, l’entusiasmo dovrebbe essere alle stelle..dico dovrebbe perchè il giorno prima della gara invece di essere a bordo lago con i miei compagni ad assaporare il clima pregara sono a letto colpita da dolori mestruali che due “oki” non gli fanno niente. Fisico ko e la voglia di vivere di un bradipo. Questo maledetto problema del ciclo ve lo voglio raccontare anche se non ve ne può fregar di meno perchè ha un impatto notevole oltre che sulle mie performance, che a volte risultano migliori, anche e soprattutto sulla mia glicemia: le donne converranno con me nel dire che il trend glicemico segue il livello ormonale e volendo rappresentare i valori in un grafico si otterrebbe una curva che si impenna nei giorni pre ciclo e che ricade vertiginosamente nei giorni post. Un problema che a studiarlo ci potremmo anche fare camp intero.
Ciò non mi impedisce di presentarmi il giorno dopo al ritiro pettorale con la solita colazione delle volte sopra, fatta 1h e mezza prima della partenza e con la solita glicemia attorno ai 330 [ah però, ndr]. Rimedio subito con 1 ui ripensando a) al grafico che vi ho descritto sopra (prevista glicemia al ribasso) b) la gara dura tanto c) mal che vada correggo in corsa.
È deciso che per la prima volta correrò con la humalog in tasca [in flagranza di reato?, ndr]
Partiamo sparati nei primi due km diretti all’attacco del sentiero che sale vertiginosamte per 7km per poi aprirsi sui pascoli verdi in mezzo a una conca dove si trova il primo ristoro.
Passata l’ora di gara non ho ancora iniziato a carburare, provo a tirarmi su con il mio gel da 21 cho named e approfitto di quel poco di respiro che offre il passaggio tra i prati.
Si passa una cima poi il sentiero ritorna in basso aggirando la conca per poi ritornare alla base di cima pari punto più alto della gara e unico cancello orario.
La salita è impegnativa con una botta di d+ ma ho recuperato buone sensazioni, anche se ahimè arrivo al gonfiabile del gpm solo 10 min prima della chiusura del cancello orario.
Qui c’è il secondo ristoro dove prendo circa 20cho tra cioccolata, frutta, crostatina.
Fortuna che i tifosi non si sono stufati di aspettare e sotto le loro incitazioni ritrovo la carica per superare 7 o 8 avversari [… avversari, dai, chiamiamoli compagni di avventura, ndr]
Siamo al 10km e la glicemia è stabile a 300 [!].
Li per li vorrei correggere ma vuoi xk sul tratto in cresta pensavo solo a guadagnare posizioni e vuoi perché la mia filosofia del ‘cazzomene della glicemia in gara tutto è possibile’ vado avanti così.
Percorro circa 5k tra un susseguirsi di saliscendi in mezzo a trincee camminamenti e sassi insidiosi che nascondono buche, è un tratto molto tecnico sul filo del rasoio, da una parte il lago e dall’altra il burrone. Da qui in poi i crampi maledetti mi attanagliano le gambe impedendomi di cambiare passo allungando anche solo di qualche cm.
Che brutta sensazione quando sai che ti potresti giocare tutto se il dolore si impossessa del tuo adduttore!
Ma dopo 15 km inizia finalmente la discesa con un deciso cambio di ritmo, così nervosa e serpeggiante da ubriacarmi. Stretti passaggi lastricati e scivolosi conducono al bosco, le gambe non sono poi così fresche ma riesco anche qui a ‘dargliene’ e superare anche i concorrenti che si inciampano nelle radici viscide.
Giù giù giù e ancora giù xk la discesa non finisce.
Fango, foglie, sali scendi spiana, crampi…mangio ultimo carbogel rapido per lo sprint finale..15cho che mi devono portare oltre gli ultimi km di asfalto prima della fine, oltre gli ultimi attacchi di crampi.
Arrivo con sorriso a 32 denti sotto la finish line a 3h36di gara.
Soddisfatta per la gara, per il paesaggio di cui ho goduto, per avercela fatta e per aver sacrificato le mie unghie dei piedi per la causa skyrunning.
Per la glicemia a 260 invece non esprimo contentezza, ma di fronte alle 96 torte presenti al ristoro non si può far la figura dei diabetici… insomma una fetta me la merito no?! [basta che la tiri fuori quella penna di insulina e ti fai le unità adeguate, ndr]
E pure una birra. Termino questa tripletta di gare consapevole che al mio fisico la bici farebbe molto meglio…e difatti, please hold the line, you are waiting to be connected to the next adventure…#mdd! Ciao!
NDR PRESIDENZIALE RIEPILOGATIVO PUNITIVO 🙂
Cara Franci, grinta e determinazione, e quella giusta dose di autoironia, NON ti mancano. E complimenti per questa tripletta di racconti, autentici e fin troppo sinceri. Non è facile raccontarsi quando la nostra gestione glico-metabolica non è delle migliori.
Fermo restando che la Franci è fatta così, che su soglie e frequenze ti ho già cazziata sopra e che andare in iperglicemia non è reato, secondo il poco importante e ancor meno autorevole pensiero presidenziale, ci sono alcune variabili pressopochiste e ci mancano alcuni dati fondamentali per poter fotografare la situazione, nonostante l’apparente precisa resocontazione, peraltro apprezzata e avanti così.
- Come è il tuo compenso in questo periodo lo abbiamo capito. 7.3 è un livello più che accettabile anche se servirebbe uno storico di A1C degli ultimi 12-18 mesi, e soprattutto, visto l’uso del sensore, è ora di affiancare alla glicata il “time in range” ovvero il tempo trascorso nei vari range glicemici, che da recente letteratura scientifica, sembra essere un dato da correlare alla A1C per meglio interpretarla. Ecco il link review … è in inglese, ma vi assicuro prendetevi una mezzoretta per leggerlo e assimilarlo.
Data l’applicazione del principio ‘cazzomene della glicemia in gara tutto è possibile’ è bene meglio precisare come è la gestione nel quotidiano, perchè bisogna capire se il “cazzomene della glicemia” vale anche per il resto della giornata … Nel raccontarsi ci mettiamo in gioco, ed è importantissimo, ci piacciono anche le provocazioni per “menti aperte”, però occhio a non far passare messaggi troppo “approssimativi” e “cazzari” che NON fanno parte del mood DNL. - La colazione è sicuramente parca, ma per 2 fette di toast e 1 yogurt greco da 80 gr (ma esistono gli yogurt da 80 gr ? mediamente sono 125 quelli piccoli o 150 quelli grandi. Di solito sono con pochi carboidrati, ma dipende. Così come le fette di pane tostato. Il pan carrè classico non sono più di 10 cho a fetta. Quindi la mia stima a 40 cho è perchè immagino fossero fettone più grandi, oppure lo yogurt fossero 150 gr e zuccherato. Ma il range va da 30 a max 50 cho salvo che non hai dimenticato succhi di frutta, marmellate e nutelline varie. Per 5 ui … quindi il tuo rapporto i:cho è 1:8 1:10 max. Perchè non citi il rapporto insulina carboidrati applicato? Anche questo non è reato. Nell’elencare i cho in gara invece sei molto precisa, facilitata anche dall’uso di gel con etichetta nutrizionale.
- Glicemie di gara: ci pare di capire che l’ipoglicemia non rappresenti la principale preoccupazione, visto che quando va bene siamo over 200. Forse è il caso di avere una strategia insulinica più aggressiva. Altro che penna di humalog in tasca per poi non usarla o farci 1 ui giusto così. E’ vero che l’attività fisica moltiplica la sensibilità all’insulina e all’analogo ultrarapido in particolare, ma se il tuo rapporto insulina cho è abbondantemente sotto l’1 a 10 e immagino tu abbia un indice di correzione basso (ma non conosciamo il tuo fabbisogno insulinico totale dunque possiamo solo ipotizzare!) …insomma, visto le spinte adrenergiche che ti caratterizzano nel pregara, a maggior ragione con il ciclo (e la repentina ridiscesa è tutta da verificare, e comunque ricordiamo che la glicemia quando troppo in alto sale cade sovente precipitevolissimevolmente 🙂 … ) e i ritmi elevati, anche se magari non così elevati come da te ritenuto, ma sicuramente con qualche bella botta fuori soglia o al limite della soglia … cosa aspetti? Daje, fatti almeno un paio di unità in più, zuccheri in tasca di tutti i tipi ne hai e fai in modo che gli zuccheri facciano il loro sporco lavoro e arrivino ai muscoli invece di restare inutilmente in circolo nel sangue. Ma senza sufficiente insulina non può accadere (peraltro non sappiamo nemmeno come hai smanettato sulla basale visto che sei in Detemir e vai di doppia iniezione die). Insomma è finito il tempo del braccino o della strategia conservativa in ottica “paura da ipo”. I dati parlano chiaro. Franci, ci vuole un po’ più di insulina. Il coraggio nella vita non ti manca, usalo anche con la penna … quella per l’ormone salvavita … con la penna moderna, ovvero la tastiera di uno smartphone abbiamo visto che te la cavi bene.
Sono stato proprio cattivissimo? Tanti cazziatoni, tanto onore!
Ognuno deve fare il suo sporco lavoro. L’insulina metabolizza gli zuccheri, il Presidentissimo cazzia a go-go.
Ti voglio ( … e vogliamo) bene! Aspettiamo i prossimi report, a prova di cazziatoni mi raccomando!